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Nuove regole sul voto in condotta

Il Consiglio dei ministri ha approvato una riforma profonda sul voto di condotta nelle scuole medie e superiori. Non si tratta solo di una stretta disciplinare, ma di un cambiamento culturale. L’obiettivo? Restituire alla scuola il suo ruolo educativo e fare dell’errore un’opportunità di crescita, non solo una punizione.

Il 6 in condotta non è più solo una sufficienza

Tra le novità più rilevanti, il significato del “6” in condotta cambia radicalmente. Non sarà più un lasciapassare automatico per la promozione. Gli studenti che riceveranno questa valutazione dovranno realizzare un elaborato su temi di cittadinanza attiva. Un’occasione per riflettere sul rispetto delle regole, sulla responsabilità individuale e sull’importanza del vivere insieme.

Questo percorso sarà seguito e accompagnato dalla scuola, con l’intento di guidare il ragazzo verso un reale cambiamento. L’elaborato non sarà un esercizio formale, ma un primo passo per ricostruire un rapporto positivo con la comunità scolastica.

Con il 5 in condotta scatta la bocciatura automatica

La riforma si mostra invece molto più rigida con chi ottiene 5 in condotta: in questo caso la bocciatura sarà automatica, senza possibilità di recupero. Una misura netta, che vuole lanciare un messaggio chiaro: la scuola è un luogo dove il rispetto delle regole non è negoziabile. Non si tratta di punire, ma di affermare l’importanza dei comportamenti come base della convivenza e della crescita individuale.

Sanzioni più educative, meno punitive

Un altro tassello fondamentale della riforma riguarda il sistema delle sanzioni. Le sospensioni fini a sé stesse lasceranno spazio ad attività educative: laboratori di educazione civica, incontri con esperti, impegno nel sociale. Ogni errore sarà trattato come un’occasione per imparare, coinvolgendo lo studente in un percorso concreto e partecipato.

Cosa cambia per scuole, famiglie e docenti

Tutte le scuole secondarie dovranno aggiornare i propri regolamenti. Insegnanti e dirigenti saranno chiamati a integrare la valutazione del comportamento nel percorso complessivo di crescita degli studenti, attivando misure personalizzate per chi si trova in difficoltà. Le famiglie, dal canto loro, dovranno essere coinvolte fin dal primo segnale, per costruire insieme un’alleanza educativa.

Particolarmente importante sarà il lavoro nella scuola media, dove le fragilità adolescenziali richiedono attenzione, ascolto e capacità di prevenzione.

Un’opportunità per ripensare la scuola

Questa riforma rappresenta una sfida per tutto il mondo scolastico, ma anche un’occasione preziosa. Sposta il focus dall’insegnamento dei contenuti alla formazione della persona. Rende il comportamento una parte centrale della valutazione, non per giudicare, ma per orientare.

La vera sfida sarà passare dalla norma alla prassi. Sarà necessario formare i docenti, coinvolgere le famiglie, attivare reti con le realtà del territorio. Ma se la scuola saprà rispondere con autorevolezza e umanità, questa riforma potrà segnare un vero punto di svolta.

ONBD è al fianco di insegnanti e famiglie

Come Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile, accogliamo con favore ogni intervento che riconosca nella scuola il cuore pulsante della formazione civica. Saremo al fianco di educatori e genitori per sostenere un cambiamento culturale che aiuti a trasformare ogni errore in un’occasione per ripartire.

Perché nessuno, nemmeno uno studente in difficoltà, deve sentirsi lasciato solo.