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Antonino Mancuso

In tutto quello che faccio, il filo rosso è sempre lo stesso: la convinzione che lo sport, se vissuto nei suoi valori autentici, sia una delle più potenti forme di educazione e inclusione. Credo profondamente che i Campioni possano diventare fari di luce per le nuove generazioni, soprattutto per quei ragazzi che vivono momenti di buio. Con il loro esempio, possono contrastare bullismo e disagio giovanile, ma soprattutto restituire fiducia, coraggio e futuro a chi pensa di averlo perso.

Ho sempre creduto che lo sport non sia solo competizione, ma soprattutto educazione, crescita e speranza. È con questo spirito che ho accolto con gioia la possibilità di partecipare al progetto in qualità di formatore “Team Ambassador FPI”, promosso dalla Federazione Pugilistica Italiana e basato sul programma formativo RING – Reputazione, Identità, Network, Group.

Questo progetto non si limita a valorizzare i Campioni di ieri e di oggi accompagnandoli nella Dual Career, ma li rende protagonisti di un percorso che li trasforma in testimoni e formatori, capaci di portare la loro esperienza nelle scuole, nelle associazioni, nelle aziende, e soprattutto tra i giovani. Per me è una sfida entusiasmante: aiutare i Campioni a diventare strumenti di educazione e motivazione, in grado di accendere la vita dei ragazzi, soprattutto di quelli che vivono momenti di solitudine, depressione o difficoltà.

Il mio impegno educativo attraversa tutte le attività che svolgo. Insegno Pedagogia e Pedagogia dello Sport presso i corsi di Scienze Motorie dell’Università di Tor Vergata e dell’Università Telematica San Raffaele, e sono anche componente del Comitato di indirizzo di entrambe le università. In questo ruolo mi sforzo ogni giorno di costruire un ponte tra scuola e accademia: due mondi che spesso sembrano distanti, ma che devono imparare a riconoscersi come partner indispensabili per il bene dei nostri ragazzi. Solo così possiamo formare nuove generazioni consapevoli, motivate e pronte ad affrontare le sfide della vita.

A questo si aggiunge il mio lavoro come componente del Comitato scientifico della Scuola Regionale dello Sport del CONI Lazio, e la collaborazione con Sport e Salute per i nuovi Giochi della Gioventù, che tornano quest’anno con l’obiettivo, non solo di far gareggiare i ragazzi, ma soprattutto di farli incontrare, crescere, imparare insieme. Inoltre, coordino gruppi di studenti delle scuole e delle università che riflettono sugli effetti dell’introduzione dello sport in Costituzione: un passaggio che considero storico e che nasce dal progetto promosso da Opes, capace di riconoscere lo sport come vero e proprio strumento di coesione sociale e promotore di stili di vita sani.

Infine sono particolarmente orgoglioso di far parte dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, un’esperienza che considero preziosa per le grandi potenzialità che porta con sé. L’Osservatorio, infatti, è animato da un Comitato scientifico altamente qualificato, di cui faccio parte, e rappresenta una realtà capace di incidere concretamente nella prevenzione e nel contrasto dei fenomeni che feriscono tanti giovani e le loro famiglie.

Antonino Mancuso