Io sorridevo, sorridevo sempre. Non avrei mai potuto essere come mi avrebbero voluto: fragile e triste.
Giada Canino
Così inizia il racconto di Giada Canino, giovane donna di Calolziocorte che ha trasformato il dolore in danza, la fragilità in forza. Nata con la sindrome di Down, Giada ha affrontato fin da bambina discriminazioni, commenti offensivi e situazioni di esclusione, ma ha sempre risposto con la stessa determinazione che oggi la porta sui podi del mondo come campionessa mondiale, europea e italiana di danza sportiva paralimpica.
La sua è una storia di resilienza autentica, costruita passo dopo passo, a ritmo di musica e di sogni.
La danza come linguaggio dell’anima
Giada scopre presto che la danza non è solo un’attività sportiva, ma un linguaggio universale che le permette di esprimere ciò che le parole spesso non bastano a dire.
Quando parte la musica divento un’altra persona: mi sento libera, forte, felice.
Giada Canino
Dopo anni di allenamenti con il team Rosy Dance, migliaia di chilometri percorsi per raggiungere le palestre tra Lecco e Bergamo, e una dedizione costante, Giada conquista nel 2024 la medaglia d’argento ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics. Un traguardo che racchiude il suo percorso e il sostegno instancabile della famiglia.
L’amore di una famiglia che non si è mai arresa
Dietro ogni vittoria di Giada c’è una famiglia che ha creduto in lei, anche quando tutto sembrava impossibile. “Quando ci ha detto che voleva ballare – ricorda papà Elio – non sapevamo se ce l’avrebbe fatta. Ma come sempre è stata lei a darci la forza.”
Operazioni al cuore, problemi alla vista, momenti di sconforto: ogni sfida è diventata un passo in più verso la libertà. I genitori Elio e Lella hanno imparato a camminare accanto a lei. “Il pensiero del dopo di noi ci accompagna sempre – ammette il padre – ma finché potremo, la sosterremo in tutto.”
Dal bullismo al riscatto
Giada non dimentica i giorni in cui a scuola si è sentita ferita dalle parole: “Sei down, sei diversa.” Quelle frasi, anziché spegnerla, l’hanno resa più determinata.
Oggi so che la mia trisomia mi rende unica e non la cambierei mai.
Giada Canino
Sui social, dove è molto seguita, affronta con coraggio gli hater, trasformando ogni insulto in un messaggio di sensibilizzazione. È diventata testimonial contro il bullismo e il cyberbullismo per Regione Lombardia, e attraverso incontri e presentazioni del suo libro “Bulldown. Storia di Giada” (Mursia Editore), porta la sua voce nelle scuole.
In uno di questi incontri, due ragazzi conosciuti per atteggiamenti da bulli le hanno chiesto scusa dopo averla ascoltata. “Lì ho capito che il mio messaggio era arrivato – racconta il padre – perché l’empatia cambia più delle regole.”
Il sogno di insegnare la danza
Il futuro di Giada è ancora pieno di obiettivi. Vuole insegnare danza ai bambini e continuare a trasmettere il suo entusiasmo a chi si sente escluso. Nonostante le difficoltà nell’inserimento lavorativo, la famiglia continua a credere che “serva più fiducia da parte delle aziende e delle istituzioni.”
La sua presenza è un esempio di quanto la diversità sia un valore, non un limite. Giada rappresenta tutti coloro che hanno trovato nel movimento, nell’arte e nella solidarietà una via per rinascere.
Un messaggio per tutti
La storia di Giada Canino non parla solo di sport, ma di vita, dignità e coraggio.
È la storia di una giovane donna che ha scelto di guardare avanti, anche quando tutto sembrava contro di lei.
Non si prende in giro nessuno. Io vado avanti per la mia strada: i bulli non riusciranno mai a fermarmi.
Giada Canino
Sulla pista da ballo, ogni passo diventa una dichiarazione d’amore per la vita.
E in quel sorriso che non si spegne mai, c’è il segreto della sua vittoria più grande: aver insegnato al mondo che la vera bellezza nasce dalla forza di non arrendersi mai.
Foto dal profilo Facebook di Giada Canino

