Promuovere nei giovani una cultura della prevenzione significa offrire strumenti concreti per riconoscere, comprendere e contrastare ogni forma di violenza e disagio. È questo il messaggio emerso dal convegno “Donne e giovani: violenza e disagio. Sport e cultura per una società migliore”, organizzato al Senato in occasione delle giornate internazionali dedicate ai diritti dell’infanzia e alla lotta contro la violenza sulle donne.
A introdurre i lavori è stata la senatrice Giusy Versace, che ha ricordato come sport e cultura siano veicoli potenti per trasmettere ai giovani rispetto, fair play, solidarietà e gentilezza. Valori che non si insegnano solo attraverso le parole, ma tramite esempi concreti, testimonianze e progetti capaci di coinvolgere direttamente studenti, famiglie e comunità educanti.
Un contributo centrale è arrivato da Luca Massaccesi, Presidente dell’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile (ONBD), che ha ribadito con forza la necessità di un approccio sistemico alla prevenzione: “Educare significa dare ai ragazzi strumenti per scegliere, capire, chiedere aiuto. Prevenire non è un atto episodico, ma un impegno quotidiano che unisce scuola, famiglie, associazioni e istituzioni”. Massaccesi ha ricordato come l’Osservatorio sia da anni impegnato a portare nelle scuole percorsi di ascolto, formazione e cultura digitale responsabile.
Accanto a lui, l’olimpionico Luigi Busà ha raccontato il valore del riscatto personale attraverso il karate; le rappresentanti di Wall of Dolls hanno richiamato l’attenzione sui segnali precoci di violenza; mentre esperte come Paola Cattenati e Paola Radaelli hanno approfondito il tema del disagio giovanile e della tutela delle vittime.
Il confronto ha confermato un concetto chiave: parlare ai ragazzi significa riconoscere la loro voce e costruire con loro percorsi di prevenzione reali, continui e condivisi. Solo così sport e cultura possono diventare strumenti di crescita e protezione per le nuove generazioni.









