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Per giovani / Disagio giovanile

Crescere non è facile per nessuno

A volte ti senti perso, confuso, pieno di domande. Altre volte ti sembra di non farcela, come se tutto fosse troppo. Se provi queste sensazioni, sappi che non sei strano. 

Stai attraversando una fase delicata, piena di cambiamenti. E se dentro di te senti qualcosa che non va, si chiama disagio. Non è una colpa. Non è qualcosa che devi nascondere. È una voce che va ascoltata.

1. Cos’è il disagio giovanile

Il disagio giovanile è quel malessere che può comparire tra gli 11 e i 25 anni. Un periodo in cui il tuo corpo cambia, la tua mente si sviluppa e le emozioni diventano più forti. Stai costruendo chi sei, e capita che in mezzo a tutto questo ti senta a disagio.

Il disagio non è una malattia. Ma se ignorato, può diventare qualcosa di più serio. Per questo è importante riconoscerlo e affrontarlo. Subito.

Non sei debole se chiedi aiuto. Sei forte.

2. Come si manifesta

Il disagio può mostrarsi in tanti modi. Ogni persona lo vive in modo diverso. Ecco alcuni segnali a cui fare attenzione:

  • Ti senti giù per giorni, senza motivo apparente
  • Sei spesso nervoso, irritabile, arrabbiato con tutti
  • Ti chiudi in te stesso, non hai voglia di uscire o vedere amici
  • Hai attacchi d’ansia, senti il cuore battere forte e la testa piena
  • Ti fai del male, anche senza sapere bene perché
  • Mangi troppo o troppo poco, magari per controllare qualcosa dentro di te
  • Bevi, fumi, assumi sostanze o giochi ai videogiochi per dimenticare o staccare
  • Fai fatica a dormire, oppure dormi troppo
  • Ti senti solo anche quando sei con gli altri

Se ti riconosci anche solo in una di queste situazioni, fermati un attimo. Respira. E leggi con calma quello che viene dopo

3. Perché succede

Non c’è una sola causa. Spesso è un insieme di cose. Magari senti la pressione della scuola, ti confronti con modelli irraggiungibili sui social, hai problemi in famiglia, ti senti invisibile o non abbastanza.

Anche il fatto di vivere in una società dove conta solo apparire, dove bisogna sempre essere felici, belli, vincenti, può farti sentire inadeguato. E se nessuno ti ascolta, se nessuno ti capisce, puoi iniziare a credere che il problema sei tu. Ma non è così.

Il disagio nasce quando ci manca qualcosa: affetto, comprensione, sicurezza. E quando ci sentiamo soli, il dolore diventa più grande.

Non devi essere perfetto. Devi solo essere te stesso.

4. I tipi di disagio più frequenti

Ansia e depressione
Ti senti sempre in tensione, oppure spento. Hai pensieri tristi, negativi, ti sembra tutto inutile. Non riesci a concentrarti, tutto ti pesa. Può essere ansia, può essere depressione. Non servono etichette. L’importante è chiedere aiuto.

Isolamento
Non vuoi più uscire. Non hai voglia di parlare con nessuno. Anche se ti scrivono, non rispondi. Ti rifugi nel tuo mondo, magari nei social o nei videogiochi. Ma alla lunga, questo isolamento ti fa stare peggio.

Autolesionismo
Ti fai del male fisico per provare sollievo, per sfogare un dolore che non riesci a dire a parole. A volte lo fai per sentirti vivo. Se ti capita, è il momento di chiedere supporto.

Disturbi alimentari
Salti i pasti, mangi solo alcune cose, vomiti dopo aver mangiato, oppure ti abbuffi e poi ti senti in colpa. Questi comportamenti spesso nascondono insicurezze profonde e bisogno di controllo.

Dipendenze
Bevi nei weekend per dimenticare. Usi droghe per sballare. Oppure non riesci a stare un giorno senza social o videogiochi. Quando ti stacchi, ti senti vuoto, agitato, perso. Questo è un segnale importante.

Rabbia e aggressività
Hai sempre voglia di litigare. Rispondi male a tutti. A volte ti sembra di esplodere per nulla. Può essere il modo con cui il tuo disagio sta cercando di uscire.

5. Come affrontare il disagio

Parla
Parlare è il primo passo. Con un amico, un genitore, un insegnante. Con qualcuno che ti ascolti davvero. Non serve dire tutto. Basta iniziare.

Chiedi aiuto a uno psicologo
Non devi essere “matto” per andare da uno psicologo. Devi solo volerti bene. Uno psicologo ti ascolta, ti guida, ti aiuta a capire.

Frequenta persone che ti fanno stare bene
Un gruppo, uno sport, un’attività che ti piace. Stare con gli altri – quelli giusti – fa bene al cuore

Cura il tuo corpo
Dormi, mangia, muoviti. Il corpo e la mente si parlano. Se uno sta meglio, anche l’altro migliora.

Fai attenzione al tempo online
I social non mostrano la verità. Solo una versione filtrata. Staccarsi ogni tanto fa bene. Rallenta, respira.

Fai spazio a quello che ti piace
Musica, arte, natura, scrittura. Trova il tuo modo per esprimerti, per sfogarti, per dire chi sei.

Non tutto si risolve subito, ma ogni passo conta.

6. Come prevenire il disagio

La cosa più importante è non aspettare che il disagio diventi troppo grande. Se ti accorgi che qualcosa non va, agisci.

Prevenire significa:

  • Imparare a riconoscere le emozioni
  • Capire cosa ti fa bene e cosa no
  • Creare relazioni sane, non tossiche
  • Chiedere aiuto prima che sia troppo
  • Avere accanto adulti che ascoltano, non che giudicano

La tua famiglia, la tua scuola, la tua comunità possono fare molto. Ma il primo passo è tuo.

Se stai leggendo questo testo e ti riconosci
Sappi che non sei solo.
Sappi che non c’è nulla di sbagliato in te.
Sappi che quello che provi ha un senso, e si può affrontare.

Parla. Chiedi. Esprimi.

E se qualcuno non ti capisce, non arrenderti. Trova chi ti ascolta. C’è sempre qualcuno pronto a farlo.

7. Ricorda
  • Non devi essere perfetto. Devi solo essere te stesso.
  • Non tutto si risolve subito, ma ogni passo conta.
  • Non sei debole se chiedi aiuto. Sei forte.
  • Il disagio non ti definisce. È solo una parte del viaggio.
E questo viaggio, anche se oggi ti sembra in salita, può portarti molto più lontano di quanto immagini. Hai il diritto di stare bene. Sempre.